La pittura, dell’artista Leonardo Lorettu è ben definita con due parole -COLORI e SENTIMENTO- ...di Giannina Granara storica dell'arte

Osservando le sue opere si entra all’interno di una tradizione secolare espressa nella forma dell’arte pittorica. Tanti i maestri della pittura del Novecento Sardo, che hanno dedicato il loro genio, dando vita con le loro magnifiche opere a veri capolavori, alcune delle quali fanno parte della Collezione permanente della Pinacoteca Nazionale di Sassari; di grande professionalità e di ammirata cultura delle tradizioni isolane - Giuseppe Biasi- Giovanni Marghinotti- Mario Delitala- Stanis Dessy- Antonio Ballero- Filippo Figari- Carmelo Floris- Battista Ardau Cannas- lasceranno traccia indelebile del loro operato che si può definire un “unicum” nella sfera artistica del periodo con le preziose tele ad olio, stampe, acquerelli e disegni.

La pittura, dell’artista Leonardo Lorettu è ben definita con due parole -COLORI e SENTIMENTO- Osservando le sue opere si entra all’interno di una tradizione secolare espressa nella forma dell’arte pittorica. Tanti i maestri della pittura del Novecento Sardo, che hanno dedicato il loro genio, dando vita con le loro magnifiche opere a veri capolavori, alcune delle quali fanno parte della Collezione permanente della Pinacoteca Nazionale di Sassari; di grande professionalità e di ammirata cultura delle tradizioni isolane - Giuseppe Biasi- Giovanni Marghinotti- Mario Delitala- Stanis Dessy- Antonio Ballero- Filippo Figari- Carmelo Floris- Battista Ardau Cannas- lasceranno traccia indelebile del loro operato che si può definire un “unicum” nella sfera artistica del periodo con le preziose tele ad olio, stampe, acquerelli e disegni. L’universo che racchiude il micro-cosmo sardo, attraverso il quale passano tutte le informazioni relative alla definizione del carattere delle sue genti, viene inoltre tramandato in molti scritti, che definiscono l’abbigliamento sardo sia maschile che femminile tratti da “ VOYAGE EN SARDIGNE” di Alberto la Marmora 1826-1840, in cui a seguito di una perizia eseguita personalmente dallo storico si hanno attente e precise annotazioni sugli abiti che vengono così automaticamente censiti e catalogati e conformati al periodo di studio. Mentre a fine del 1700, nella “Collezione Luzietti”, le illustrazioni pare fossero il corredo di immagini per il libro “Descrizione della Sardegna” di Francesco d’Austria Este del 1812; Troviamo, ancora, acquerelli di Agostino Verani, dell’architetto Antonio Cominotti e le tempere del Cagliaritano Rafaele Aruy del 1830, di cui la Pinacoteca ne custodisce alcune; Le stampe -nel 1828 il Pinelli ne eseguì due; di metà ‘800 nelle “Musèe Cosmopolite” del Pittaluga, di Baldassare Luciano; e poi a fine ‘800 le illustrazioni a colori del Dalsani per la rivista il “Buonumore”, il Bianco nero di” Les Iles Oubliées” di Gaston Vuillier. Più tardi a metà del ‘900, la scoperta fotografica permetterà di documentare con perizia le tante fogge dei costumi sardi, singolari per ogni paese, accompagnati da relazioni descrittive sugli accessori, gioielli ed amuleti, oggi riprodotti e proposti per soddisfare la richiesta turistica e mantenere aggiornato e fruibile il settore etnografico. Un modello quello Sardo, che suscita sempre nuove emozioni e si pone come musa ispiratrice per tanti artisti isolani contemporanei. Un simbolo sentito e visto con occhi diversi dalle nuove generazioni che dallo studio approfondito di alcuni elementi –chiave, traggono ispirazione per nuove applicazioni come succede nella moda con lo stilista sardo Antonio Marras autore di trasposizioni culturali nelle sue creazioni ormai conosciute ed apprezzate a livello europeo, e mondiale. In Circolo alla grande festa laica, che si svolge ogni anno in primavera nella città di Sassari, “la Cavalcata”, tutta la Sardegna è invitata ad incontrarsi per realizzare il momento delle celebrazioni in onore della cultura Sarda, che ogni anno attira sempre più turisti. La prima sfilata risale al 20 Aprile del 1899, svoltasi di fronte a RE Umberto I e Margherita di Savoia. Insieme ad un bagaglio di conoscenze, l’artista Lorettu, esprime quasi in un fermo immagine, attimi di vita quotidiana, di festa, dove fa emergere la figura umana impegnata in varie attività, di lavoro e ludiche. La passione verso le sue origine sarde, lo condannano ad una continua ricerca di espressione più fedele possibile alla realtà, fermandosi volutamente ed immortalando il momento con colori vividi, squillanti e senza ombre. Un suono speciale di rinnovata festa, fatta di colori ed emozioni, la lirica esplosiva del canto a Launeddas, sembra incorniciare molte delle creazioni dell’artista, ed annuncia nuove prospettive felici, tracciate nel ricordo della “Bellezza Sarda”.