L'opera di leonardo Lorettu tra tradizione, colore e sentimento...di Alessandro Ponzeletti

Nelle composizioni in gruppo è Lorettu a voler a volte invece trascendere dal ritratto fedele e si pone all’opera invece per idealizzare i volti trasfigurandoli con tratti somatici più duri, più accentuati, quasi fossero maschere di legno della tradizione sarda. Vi è poi la sua particolare scelta per i fondali: osservando le sue opere si nota la scelta del fondo neutro scuro (omaggio al Caravaggio) posto quando vuole evidenziare le figure, giocando correttamente con la luce che appare sempre naturale, mentre se per fondale vi è il paesaggio, è perché vi è la volontà del realismo, dell’aderenza al “Vero”.

Tradizione, colore e sentimento permeano in profondità la pittura di Leonardo Lorettu. È un modo di dipingere personale, proprio, perché maturato nella condizione di autodidatta: un percorso svolto sin dall’età di adolescente in maniera solitaria, senza mettersi in diretto contatto con altri, un percorso maturato dalla passione innata per il “Bello” in senso oggettivo, rimandante a canoni classici ma che si rinnova nel tempo.

Leonardo Lorettu, nato a Villanova Monteleone nel 1948, ha svolto i propri studi e la propria professione in ambito ben differente, ma l’Arte, soprattutto disegno e pittura, sono stati i suoi compagni nel tempo libero, sia in Sardegna, sia nel periodo in cui lavorò in Piemonte, a Torino, per poi ritornare stabilmente nell’Isola, prendendo residenza a Ploaghe. La compagnia di disegno e pittura si è districata nel tempo facendo maturare a Lorettu un percorso originale sia nella tecnica sia nei soggetti e nella scelta delle composizioni.

Principalmente negli Anni ’70 ebbe per soggetti nature morte e paesaggi, letti in chiave figurativa e formale ma ricercando effetti nuovi, semplificando il disegno per ottenere l’armonia dei volumi puri. A questa fase subentrò quella di studio dei grandi capolavori del passato, in particolare le opere del Caravaggio e del pittore francese Ingres: uno studio sempre effettuato da solo, sfogliando ed osservando illustrazioni da libri d’arte, concentrandosi sul particolare che voleva sviscerare per riprodurlo.

Ed è la tecnica a sorprendere in Leonardo: è autodidatta ed opera da sempre con la pittura ad olio o con il lapis su carta: il suo desiderio interiore si è materializzato in un percorso originato dal proprio saper fare, dalla propria manualità; è partito dal disegno e con la pazienza dei tentativi di pratica è arrivato al traguardo di poter oggi vantare un’ampia produzione ritrattistica e di scene animate a carattere fortemente sardo.

Leonardo infatti ama profondamente la Sardegna ed oramai lo dimostra con la sua terza ed attuale fase di produzione, iniziata allo scadere del secolo passato e ancora oggi forte e prorompente. Sono scene dove ai momenti di festa, come i balli o le pariglie di cavalieri, si alternano scene del lavoro quotidiano del pastore o dell’agricoltore. Lorettu ha dimostrato nelle sue numerose esposizioni in Sardegna, in Italia e anche all’estero un proprio rapporto d’intenso sentimento con l’Isola sarda, con il suo lento fluire del tempo nei silenzi delle campagne e con le infinite fogge dei costumi tradizionali dei suoi abitanti, fogge che si differenziano da paese a paese e che compaiono fedeli e realistiche nei suoi dipinti.

La bravura di Leonardo Lorettu si evince dai ritratti, commissionatigli negli anni in gran numero, o eseguiti per suo personale piacere e senso di amicizia, dove riproduce fedelmente fisionomie e particolari espressioni che rielabora partendo dall’osservazione e dalle fotografie del soggetto, per poi comporre la figura in pose adatte ad un quadro e “vestendo” letteralmente il protagonista con l’abito tradizionale di sua scelta, ponendolo in un’atmosfera d’altro tempo.

Nelle composizioni in gruppo è Lorettu a voler a volte invece trascendere dal ritratto fedele e si pone all’opera invece per idealizzare i volti trasfigurandoli con tratti somatici più duri, più accentuati, quasi fossero maschere di legno della tradizione sarda. Vi è poi la sua particolare scelta per i fondali: osservando le sue opere si nota la scelta del fondo neutro scuro (omaggio al Caravaggio) posto quando vuole evidenziare le figure, giocando correttamente con la luce che appare sempre naturale, mentre se per fondale vi è il paesaggio, è perché vi è la volontà del realismo, dell’aderenza al “Vero”.

Altra cura particolare si riconosce nelle ombre, rese con attenzione, osservando la luce reale: appaiono così ombre veritiere, che donano profondità e anche dinamicità alle composizioni. Tema caro a Lorettu è poi uno degli animali considerati “nobili” in tante culture del mondo, ossia il cavallo: è un soggetto che viene indagato anche nella psicologia, andando a creare riproduzioni assai fedeli dei cavalli sia allo stato brado sia imbrigliati e lanciati al galoppo, o ancora fatti trottare in parate dai cavalieri in costume.

Leonardo ha una produzione assai vasta, formata negli anni con ritmi serrati, dedicati alla pittura nei momenti liberi: un’opera può richiedergli anche più mesi di lavorazione, la sua pennellata è fluida, non materica, compatta, curata; è un artista che non teme, anzi ama i formati anche grandi, imponenti, espressivi e i grandi supporti per dipingere, buoni telai, se li costruisce da solo. Leonardo Lorettu, figura artistica intrigante, osservatore attento nonché meritevole di attenzione da parte di chi si avvicina alla sua opera, lo definirei come un vero “artefice”, secondo il senso più antico della parola, con la sua base Latina, ossia di “Colui che sa fare l’Arte”.

Alessandro Ponzeletti